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Categories: Attualità

Alex Zanardi, fino all’ultimo la sua filosofia di vita: “gli ultimi Cinque Secondi”

Nella sua rubrica “Il Caffè” il giornalista Gramellini traccia un ritratto sportivo e umano del campione sportivo Zanardi e spiega come affronta le difficoltà della vita.

Fonte: profilo ufficiale Facebook

Lo scorso giugno, il giorno dopo il violento incidente che lo ha visto coinvolto, il giornalista Massimo Gramellini, nella sua consueta rubrica “Il Caffè” sul Corriere della Sera, ha tracciato un ritratto del famoso pilota automobilistico e paraciclista Alex Zanardi.

Il racconto inizia descrivendo la scena di Zanardi che gioca per la prima vola col nipote senza l’ausilio delle gambe. Gramellini racconta che il nipote dirà poi alla madre che da grande vuole guidare una macchina da corsa “e non avere le gambe come lo zio”. Per Zanardi, secondo Garamellini, questo è il più bel complimento che ha ricevuto perchè proveniente da un bambino.

Gramellini traccia il ritratto di un uomo che ha sempre affrontato il destino avverso col sorriso sulle labbra, lo ricorda alla maratona di Venezia aiutare per 40 chilometri in un amico che correva con lui ma che era malato di Sia; oppure la sua partecipazione al programma tv statunitense David Letterman Show dove fece impazzire il pubblico:” arrivò ad appoggiarsi una tazza di tè sulla protesi per illustrare i vantaggi della sua condizione”, scrive Gramellini.

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Zanardi, la lezione presente nella sua “Regola dei Cinque Secondi”

Fonte: profilo ufficiale Facebook

Il giornalista Gramellini racconta che Zanardi, ogni volta che lo incontra, gli chiede i dettagli della sua famosa Regola dei Cinque Secondi. Più che una regola si tratta di una filosofia applicata allo sport così come alla vita e che spinge l’essere umano a non mollare mai e ad arrivare sempre lì dove non sono arrivati altri suoi simili. Insomma, Zanardi spiega che se in una competizione sportiva ci si rende conto di aver dato il 110% e non si ha più benzina in corpo, allora quello è il momento di stringere i detti ancora per cinque secondi perchè sono proprio quei cinque secondi che faranno la differenza in quanto gli altri molleranno prima.

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Francesco Fallai