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Categories: Economia e Finanza

Terme e spa gratuiti per i lavoratori: al via il programma Inps

Dopo Estate InpsInsieme, l’Istituto nazionale di previdenza sociale avvia in parallelo un’altra iniziativa, stavolta riguardante non più i pensionati, ma i lavoratori ancora “attivi”. L’Inps ha infatti avviato un programma che di fatto regala terme e spa ai dipendenti, e tra l’altro, per il 2018, la lista delle strutture alberghiere convenzionate al progetto si preannuncia particolarmente corposa. Ma esattamente come funziona la cosa?

Le cure termali Inps sono rivolte a coloro i quali necessitano di cure per delle malattie respiratorie (come bronchiti e asma) o per artrosi varie (quindi problemi ruematologici, urinari e vascolari). Ai dipendenti che soffrono di determinate patologie, quindi, l’Inps regala un pacchetto relax con incluso l’alloggio e le cure, per cui il beneficiario dovrà pagare di tasca sua fondamentalmente le spese legate al viaggio.

Gli interessati possono sin da ora dare un’occhiata alle strutture convenzionate, consapevoli del fatto che in tutti casi verrà assicurato un servizio completo con fanghi, acque termali, vapori e inalazioni. Per accedere al programma bisogna presentare una specifica domanda, selezionando un massimo di 24 cure termali e distribuendole su circa 12 giorni. Il numero dei cicli di cure fattibili sarà definito sulla base del certificato medico, che va non a caso allegato ai moduli di domanda.

Possono entrare a far parte del programma i dipendenti pubblici e privati che non hanno ancora raggiunto i requisiti per la pensione o che li raggiungeranno nell’anno delle cure. I lavoratori, inoltre, devono avere almeno 5 anni di anzianità assicurativa e 3 anni di anzianità contributiva, e non devono aver usufruito di alcun beneficio simile tramite l’ASL.

I primi cicli di cure termali sono partiti pochi giorni fa, però chi ha scoperto l’iniziativa soltanto ora può comunque inviare la domanda di partecipazione (visto e considerato che la finestra delle candidature va dal 1 gennaio al 31 ottobre). Maggiori informazioni sono comunque reperibili tramite Caf e patronati, così come attraverso i canali Inps.

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Redazione