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Categories: Economia e Finanza

Venezuela, la crisi non demorde: il bolivar perde più dell’80%

In Venezuela la crisi sociale, politica, economica e umanitaria continua ad andare avanti senza sosta, tanto è vero che il bolivar, moneta nazionale, ha perso più dell’80% del proprio valore. Per la prima volta da agosto, quindi, la Banca Centrale si è vista costretta a ridare il via alle aste valutarie col tentativo di alleviare la carenza di denaro nelle tasche dei venezuelani e di frenare un’inflazione che ha raggiunto livelli inimmaginabili.

La precipitosa svalutazione del bolivar è un altro elemento che ci descrive in maniera nuda e cruda la crisi che sta vivendo il Paese, nonché il disperato tentativo del presidente Nicolas Maduro di porre un freno alla crisi dilagante. Ora come ora il Venezuela fa uso del tasso Dicom per quel che riguarda le transazioni ufficiali: questo tasso, infatti, permette al governo di aumentare la quantità di dollari spesi sul fronte delle importazioni e al tempo stesso rende gli acquisti delle imprese estere se vogliamo più convenienti.

I controlli valutari sul bolivar da parte del governo venezuelano vanno comunque avanti dal 2003, e sono finalizzati a limitare la possibilità che i venezuelani possano accedere ai dollari e proteggere così i loro “patrimoni” (se così possono essere definiti in un Paese in cui la povertà è dilagante). Tuttavia è proprio questo un altro problema del Venezuela, vale a dire l’assenza di una moneta forte che dia modo agli importatori di lavorare come dovrebbero e quindi di introdurre nel Paese beni primari, medicine fondamentali e quant’altro.

La situazione in sostanza continua a rimanere catastrofica: il Fondo Monetario Internazionale stima che l’inflazione toccherà il 13.000% entro fine 2018, mentre l’economia crollerà del 15%. E in tutto ciò il governo di Nicolas Maduro tenta di metterci qualche toppa senza tuttavia parlare di quelle serie riforme strutturali che servirebbero al Venezuela. E soprattutto non ha il coraggio di condannare e cambiare rotta rispetto al chavismo, che ha spianato la strada verso la crisi venezuelana.

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Redazione