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Categories: Economia e Finanza

Immigrati: un milione di loro potrebbe comprare casa in Italia

Su 5 milioni di immigrati residenti in Italia, circa un milione ha la capacità reddituale di acquistare una casa. Ma è una domanda che oggi non trova corrispondenza.

«La domanda c’è, manca del tutto un’offerta adeguata, sia di mercato sia di tipo pubblico, e c’è il problema dell’accesso al mutuo. Molti stranieri che lavorano potrebbero mettere nell’acquisto di un appartamento quello che oggi spendono per l’affitto, fra i 600 e gli 800 euro al mese purché il mutuo sia al 90 o 100 per cento del valore dell’immobile, perché solo una piccola parte ha disponibilità di contanti» spiega Mario Breglia, presidente di Sidief, società partecipata interamente da Banca d’Italia.

Cifre alla mano circa un milione e mezzo (il 19,1%) vive in una casa di proprietà, il 64,7% in affitto, spesso in condizioni di sovraffollamento, l’8,9% abita sul luogo di lavoro, come nel caso delle badanti, e il 7,3% presso parenti e connazionali.

Nel 2016 il 4% dei mutui e l’8% delle compravendite residenziali hanno riguardato stranieri, soprattutto da parte di quelli provenienti dell’est europeo, a testimonianza di un bacino importante di domanda. Negli ultimi dieci anni gli immigrati hanno acquistato complessivamente circa 850 mila alloggi, spendendo in media una cifra attorno ai 120 mila euro.

Le compravendite rispetto a dieci anni fa si sono più che dimezzate, arrivando a 50 mila. «Un milione e mezzo avrebbe il reddito per comprare casa e c’è un altro dato: i tassi di sofferenza. Gli italiani che non pagano sono attorno al 5%, gli stranieri circa la metà. Spesso quando arrivano a comprare casa è un salto culturale e di integrazione, per cui fanno tutti i sacrifici per non perderla e spesso è la famiglia intera che paga il mutuo», continua Breglia.

«Un mercato “povero” con alloggi con caratteristiche scarse sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Non è un caso se a Milano stanno facendo una battaglia per rendere abitabili gli scantinati, quindi vendibili e affittabili».

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Redazione