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Categories: Economia e Finanza

Prestiti per giovani imprenditori: arrivano i fondi di “Resto al sud”

Prestiti per giovani imprenditori

Per stimolare la crescita economica del Sud Italia e porre un freno alla disoccupazione imperante, il governo ha approvato il decreto legge 91 con cui si introducono “misure urgenti per lo sviluppo economico del Mezzogiorno”. In particolare il provvedimento, ribattezzato “Resto al sud”, punta ad incentivare l’imprenditorialità giovanile, dando modo ai giovani di avviare un’attività nell’ambito della produzione di beni nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato, dell’industria e della fornitura di servizi.

I giovani che non sono provvisti dei mezzi necessari per far nascere un’impresa, insomma, avranno un’opportunità in più per ambire al lavoro dei loro sogni (e per creare ricchezza nel loro territorio): il decreto del governo stanzia fino a 40mila euro per ciascun progetto, di cui il 35% a fondo perduto, a copertura dell’investimento e del capitale circolante.

Come detto, la misura si rivolge ai più giovani, quindi a ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 35 anni residenti in Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Calabria, Sardegna, Sicilia e Basilicata, che non risultano beneficiari, nell’ultimo triennio, di misure simili (cioè di misure di iniziativa nazionale a favore dell’autoimprenditorialità).

Di questo finanziamento, il 35% sarà rilasciato a fondo perduto, mentre il rimanente 65% andrà restituito a tasso zero. Questa seconda parte che non è a fondo perduto, quindi, verrà erogata direttamente dal sistema bancario, con il beneficio della garanzia pubblica, mediante un’apposita sezione del Fondo di Garanzia per le PMI.

Oltretutto il decreto prevede non solo l’erogazione di un finanziamento, ma anche un affiancamento nelle fasi di sviluppo del progetto da parte di enti vari opportunamente accreditati. Questa possibilità è stata inserita per almeno due ragioni: da una parte per rendere quanto più “ben spesi” i soldi ricevuti in prestito, ed in secondo luogo per evitare che questo denaro venga speso in un giro di consulenze sospette (la consulenza dell’amico, del cugino, del conoscente e così via).

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Redazione