Cessione del quinto, Bankitalia mette in guardia: “Poca chiarezza”

Per quel che riguarda la restituzione di un prestito, la cessione del quinto è una formula sempre più scelta dagli italiani. Per quanto diffuso, però, questo metodo di rimborso non è certo esente da criticità. A farlo notare è Bankitalia, che nella sua relazione annuale ha ravvisato delle ombre in merito alla cessione del quinto, ritenuto un metodo spesso poco trasparente, con condizioni contrattuali poco chiare e con dei comportamenti degli intermediari poco attenti alle reali esigenze del cliente.

A dimostrazione di questa sua tesi, l’istituto di Via Nazionale cita dei numeri inequivocabili: nel 2016, la cessione del quinto ha dato adito a 15.297 ricorsi, cioè al 70% dei contenziosi gestiti dall’Arbitro Bancario Finanziario (nel 2015 questo dato era pari al 54%). Le controversie riguardano la sottoscrizione di polizze assicurative poco chiare, l’estinzione anticipata del prestito, e le provvigioni e le commissioni di intermediazioni ritenute poco trasparenti e molto care.

Tra una voce e l’altra, insomma, capita ormai molto frequentemente che alla fine il prestito venga a costare decisamente di più di quanto il cliente si aspettava.

Un esempio? Un caso reale, finito nelle mani dell’Arbitro Bancario, è quello di un utente che per un prestito di 10.816 euro, sottoscritto appunto mediante una cessione del quinto, si è ritrovato a dover restituire la bellezza di 24.360 euro (di cui 5.400 euro di commissioni e 2.250 euro di polizza assicurativa).

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