Affitti con contratto agevolato: la novità che ha cambiato l’Italia

Gli affitti con contratto agevolato hanno letteralmente spopolato nell’anno della pandemia. Ecco quali vantaggi comporta ai proprietari e agli inquilini

Affitto con contratto agevolato
Affitto casa (Fonte foto: web)

La pandemia ha avuto delle ripercussioni anche per quanto concerne il mercato immobiliare. Concentrandoci sugli affitti, quelli residenziali sono sprofondati vertiginosamente. Al contempo hanno avuto una nuova fioritura quelli a canone concordato (quelli conosciuti come 3+2). 

I primi sono calati dell’8,8% nel 2020 rispetto all’anno precedente, i secondi invece sono aumentati nello stesso lasso temporale dell’8,2%. Quindi la crisi, ha ridotto il divario che è sempre esistito tra queste due tipologie contrattuali.

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Affitti con contratto agevolato: com’è cambiato il mercato in Italia

Alla base di ciò ci sono i benefici fiscali che gli affitti con contratto agevolato consentono ai proprietari. Tra questi figurano l’Imu con sconto statale del 25% e l’aggiunta di un’aliquota comunale ridotta e la cedolare secca al 10%.

Tra gli altri motivi figurano anche la flessione dei canoni che ha ridotto il rendimento lordo e il tentativo di rendere più sostenibile il canone mensile, il che dà garanzia sia agli inquilini che ai proprietari.

Per chi non conoscesse questa tipologia contrattuale, gli affitti con contratto agevolato sono stati introdotti nel 1998 e sono più comunemente conosciuti con il nome di 3+2, perché come si evince dal nome prevedono una durata minima di 3 anni e il rinnovo automatico di altri 2 anni alla scadenza.

Viene anche definito concordato perché il canone mensile viene stabilito sulla base degli indicatori dell’accordo territoriale. Di fatto è più basso rispetto a quelli che proposti dal mercato di riferimento.

Una conseguenza dovuta al calo dei prezzi degli affitti nell’ultimo anno (del 2,2% dopo la ripartenza del 2015), che in pratica si sono avvicinati a quelli previsti dal contratto agevolato. Quindi in virtù di ciò i proprietari degli immobili non hanno potuto fare altro che ricorrere a questo tipo di modalità.

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Prendendo in esame dei casi specifici a Roma e Genova i nuovi affitti con contratto agevolato sono stati oltre il 60% del totale. A Palermo si è raggiunta la soglia del 45%, al contrario di quanto accaduto a Milano dove questi affitti non sono mai decollati (appena +4,5%). 

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