Conto deposito vincolato: riconoscere (e soppesare) le varie sfumature

Ciò che induce una persona ad aprire un conto deposito è la possibilità di beneficiare di un tasso creditore annuo particolarmente conveniente, cioè più basso rispetto a quello offerto dal semplice conto corrente.

Per quanto riguarda il rendimento, c’è da dire che l’esistenza di un vincolo e la sua durata nel tempo sono fattori che incidono non poco nel tasso di interesse riconosciuto dalla banca: in pratica un conto vincolato garantisce un rendimento più alto rispetto a un conto deposito che il vincolo non ce l’ha, e quanto più è lunga la durata del vincolo tanto più il rendimento sarà alto. Per non rischiare però, è importante accertarsi del fatto che non vi siano penali per lo svincolo anticipato.

Per capire le sfumature che ci sono nei conti deposito, prendiamo come esempio il pacchetto Conto Facto di Banca Farmafactoring, il quale propone un conto deposito in diverse versioni: standard, non svincolabile, Plus, con svincolo parziale e non vincolato.

Mettiamo il caso di avere 10.000 euro da investire. Se si sceglie di non avere vincoli il rendimento a 12 mesi sarà dello 0.25% lordo, per un guadagno netto pari cioè a 20.05 euro; se si opta per Conto Facto standard invece non c’è possibilità di svincolo ma il rendimento arriva a quota 107.30 euro. E poi c’è Conto Facto Plus che è parzialmente svincolabile, e che in quanto tale propone un guadagno medio tra la prima e la seconda ipotesi, vale a dire un rendimento in termini assoluti pari a 92.50 euro.

Capito i termini della questione? Ecco perché è sempre importante accertarsi quale tipo di conto deposito si sta per sottoscrivere: non tutti sono uguali!

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